Pagina (258/965)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Nell’Ariosto le preghiere sono dagli angeli portate al trono dell’Eterno (st. 73-74): bella applicazione di mitologia cristiana.(761) E le preghiere sollevano noi pure nelle regioni celesti, e ci fanno assistere ad una scena, in cui cristianesimo e paganesimo si baciano fraternamente. Niente di più comune per i poeti antichi che il trasportarci nel loro Olimpo. Sennonché la natura essenzialmente umana delle loro divinità, fa sì che noi ci aggiriamo per il regno degl’immortali, senza quasi accorgerci d’aver mutato regione. Non è con questi esemplari che nel cominciamento si ricollega più direttamente la rappresentazione ariostea; quelle anime sante che supplicano l’Eterno, la Bontà ineffabile che accoglie benigna i pietosi desiderî, ci squarciano davvero un lembo del nuovo cielo, e risentono piuttosto l’ispirazione dell’Alighieri. Il pensiero corre alla Donna Gentile, corre a Lucia, corre altresì alla scena di Paradiso, che il poeta, fatto veggente, rivela nella canzone, Donne ch’avete intelletto d’amore. Qualcosa da poter chiamare analogo mi dà anche il Mambriano, sotto la forma assai più umile d’una visione apparsa in sogno ad Orlando (IX, 63-70). Egli vede la sua propria causa agitarsi nella corte divina dinanzi a Cristo; il demonio l’accusa, Michele si leva a difenderlo; e alla voce dell’arcangelo fanno poi coro tante altre, che il partito della clemenza trionfa, e lo spirito del male è ricacciato nell’abisso.
      Invece è paganesimo mascherato, se Dio chiama l’angelo Michele, e gli commette di trovare il Silenzio e la Discordia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





Ariosto Eterno Olimpo Eterno Bontà Alighieri Donna Gentile Lucia Paradiso Donne Mambriano Orlando Cristo Michele Dio Michele Silenzio Discordia