Ecco dunque anche Antigone ed Argìa aver preso posto, per vie indirette, nel Furioso. Nel mondo cavalleresco erano entrate da ben tre secoli. Ché, sarà bene, io credo, da ricondurre a questa origine un fatto del Palamedès (f.o 499 v.o),(817) narrato dall’avolo di Febus a Brehus, nella caverna di cui si discorse tanto lungamente.(818) La figlia del re di Norgalles, essendo caduti in una battaglia combattuta contro Febus il padre suo ed uno zio, va per raccoglierne i cadaveri: «Et pour ce que l’en li avoit compté pour verité que son pere estoit remés mort ou champ, s’estoit elle mise en aventure de venir ileuc a pou de compaignie(819). Car elle vouloit prendre le corps de son pere et de son oncle le Roy de Galles; et vouloit metre les .II. corps en une tombe ou chastel ou elle demouroit. Elle ne vouloit pas, si elle peüst, que les corps de si gentilz hommes, comme estoient son pere et le Roy de Galles, remansissent ou champ, que les bestes sauvages le devorassent et le mengeassent.... Elle fu prise en la forest et menee devant Febus»; il quale, al contrario di Creonte, la loda e la fa tosto rilasciar libera.
Ecco l’elemento classico insinuarsi anche nei romanzi originarî della Tavola Rotonda, o per dir meglio, concorrere alla loro formazione. E per verità ci concorre in una misura nient’affatto indifferente. Ma penetrando là dentro, esso cambia affatto indole e sembianza: non rimane tal quale, come nel nostro episodio ariosteo, che ora, conchiudendo, posso ben dire esser tutto imitazione di esemplari latini.
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