[275] La glorificazione di un codardo senza il maltrattamento del valentuomo di cui egli ha saputo prendere il luogo, trovo in un terzo caso della vita di Girone. Una volta (f.o 758) s’è accompagnato con lui un cotal Helynain, cavaliere bello a meraviglia, e a meraviglia codardo. Costui tanto prega il compagno, che lo induce a scambiare le armi. Si grida un torneo davanti a un certo castello di Norgalles, la signoria del quale appartiene ad una fanciulla di somma avvenenza, che risponde con disprezzo all’amore del vigliacco Helynain: Le Bel Mauvais, com’essa lo chiama. Vengono colà i nostri due. Il codardo si dà per malato. Girone gli crede; va all’assemblea, e la vince. Ciò fatto, parte segretamente, e ritorna ad una casa di religione, dove aveva lasciato il compagno. Questi allora riprende le sue armi, si conduce al castello, dove, conoscendosi bene le sue divise, già si credeva esser lui il vincitore, ed è accolto festosamente. Egli va diritto alla sua dama, e tanto dice, che ne ottiene la mano, insieme colla signoria del castello. Si celebrano le nozze. Ci viene anche Girone, ed Helynain, in ciò migliore assai di Martano, lo prende a parte e lo ringrazia sorridendo. E Girone risponde, che è lieto della cosa, e che non lo tradirà. Ma la vigliaccheria, come l’amore ed il muschio, a lungo non si cela; e così accade anche in questo caso, sebbene troppo tardi per la donzella.(928)
Ritorno agli scorni, per riferirne uno toccato a Galeoth le Brun(929). (Palam., f.o 349), somigliantissimo a quello di Meliadus, e dove pure s’incontrano circostanze, che trovano rispondenza più o men prossima nel Furioso.
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