(944) Pour ce s’en vait elle a Brehus et luy dit: A, sire, bien soyés venus!(945) Or sachés que j’estoye moult dolente et moult triste de ce que ceulx du chastel m’avoient fait entendant, qu’ilz vous avoient retenu; et pour la paour qu’ilz ne me prenissent avecques vous, m’en estois je ceste part fuye.(946) Brehus, que bien cuide de vray que la damoiselle ne lui die se verité non,(947) respond: [280] Certes, ma demoiselle, je croy bien que vous en estiés courrossee. Mais, ceste part, qui vous conduist? - Sire, fait elle, ce chevalier cy. - Si lui monstre le chevalier, qui illec l’avoit conduitte. - Sire, mercy, ce dist Brehus; bon gré luy en sçay.»(948)
Si aggiungano questi elementi agli altri già forniti dall’onta di Meliadus, e s’avrà l’incontro di Grifone con Origille. Solo, la donna è ivi ancor più fraudolenta: non contenta di scusarsi, con raffinata malizia riversa la colpa sullo stesso accusatore. A cotal segno non s’arriva nemmeno nell’Innamorato, dov’è pure qualcosa che ha comune l’origine colla scena del Furioso. Questa medesima Origille mette in sacco il povero Orlando (II, XI, 18), da cui s’era fuggita rubandogli arme e cavallo.(949) Qualche efficacia sull’Ariosto ebbe probabilmente anche questo esempio.
Il torneo di Damasco bisogna confessi una certa parentela con quello di Cipri.(950) Non che per introdurre siffatto genere di episodî in un romanzo cavalleresco ci fosse bisogno del Conte di Scandiano: Lancelot, Tristan, Palamedès, per non dir altro, ne contengono in buon numero, e ogni volta ci spendono tante e tante pagine, da esaurire fino all’ultima gocciola la pazienza di un lettore moderno.
| |
Pour Brehus Brehus Certes Brehus Meliadus Grifone Origille Innamorato Furioso Origille Orlando Ariosto Damasco Cipri Conte Scandiano Lancelot Tristan Palamedès
|