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      Nel luogo suo - il più onorevole della mensa reale - va a sedere Danayn.
      Da questa storia non par davvero che l’Ariosto abbia cavato nulla per il suo Grifone. Né gli ha reso maggior [285] servizio il risarcimento della vergogna toccata a Guiron in corte di Uterpandragon.(965) Passato un anno da quella malaugurata avventura, il prode cavaliere ritorna con uno sciame di quattordici bellissime donzelle, da lui guadagnate per forza d’arme, vincendo i cavalieri che le conducevano (f.o 826). La fama lo ha preceduto. Il re, che tiene una gran festa, dov’è raccolto il fiore di tutta la cavalleria, lo invita a venire a lui. Girone - sconosciuto come sempre - manda invece una delle quattordici donzelle a offrire da parte sua giostra a chiunque la voglia, mettendo dama contro dama. Che vinca quanti si espongono alla prova, viene da sé. A questo modo egli finisce per trovarsi possessore di trentuna femmina. Il re ha riconosciuto con stupore lo scudo del cavaliere a cui aveva fatto oltraggio l’anno precedente. Acquistata in tal modo gloria somma, Girone rilascia libero tutto il suo branco.
      Qualche profitto maggiore potrebbe aver dato il seguito di quella narrazione, in cui si vide il medesimo Girone condotto sotto buona scorta per essere giudicato e punito da Danayn.(966) Per via la brigata s’imbatte in quattro cavalieri, tra cui è Messire Lac (f.o 323). Questi interroga la scorta intorno al prigioniero; e gli è risposto, essere il più cattivo e codardo tra i cavalieri di Cornovaglia. Figuriamoci se si rida, quando costui prega M. Lac di fargli rendere le armi, trascinate ignominiosamente da un nano, e si vanta, se la sua preghiera è esaudita, di sconfiggere tutta quanta la scorta!


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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