La punizione del traditore (st. 92-93), quantunque ben naturale, non si ritrova negli episodî del Palamedès. Qualcosa di meno discosto che gli altri darebbe la storia del Bel Mauvais.(974) E un po’ più di questa s’avvicinerebbe - poco utilmente per noi - l’imitazione che accade d’incontrarne nel Tristan de Nanteuil;(975) poiché, conosciuto a tempo l’inganno del codardo, il re lo minaccia di morte, se non s’allontana. E Tristan se ne va confuso e coperto di vergogna.
Insomma, qui pure si sente la mancanza di un altro modello. Invece s’arriva facilmente a spiegare il secondo torneo, bandito da Norandino in onore di Grifone (st. 95). Gli è sempre al ritorno di una festa solenne simile a quella in cui fu ricevuto l’oltraggio, che Girone, Danayn, Galeoth, vendicano le loro offese. Per solito tra le due feste c’è di mezzo un anno; qui Lodovico, avendo fretta di condurre i suoi eroi in Francia e non sapendo che farsi di alcuni di loro nel frattempo, riduce molto saviamente l’intervallo ad un solo mese. Un poscritto a questa spiegazione si vedrà a momenti.
Alla seconda festa viene anche Marfisa, insieme con Sansonetto ed Astolfo (st. 103), nei quali il poeta ha fatto che la donna s’incontri, perché si avverino le ultime parole dette di lei dal Conte di Scandiano:
Trovò dui ch’enno armati a scudo e lanzaSopra dui gran ronzoni a la pianura.(976)
(II, XIX, 15.)
Essa, per causa delle armi già sue, ora venute in potere di Norandino e dovute come premio a Grifone, fa malgoverno delle genti della terra (st.
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