47-56), è una nuova manifestazione delle tendenze specifiche dell’Ariosto,(1016) ed è del resto pienamente conforme alla vecchia tecnica dei romanzi cavallereschi del ciclo di Carlo, cominciando dal più antico tra quanti ne possediamo, cioè dalla Chanson de Roland.
Sicché nelle femmine Alessandrine ci si presentano fusi insieme tre tipi: Arianna, le Lennie, e le Amazzoni.(1017) Queste ultime mi sembrano l’elemento principale, quello cioè dattorno a cui si vennero ad agglomerare gli altri; sì perché, guardate un po’ in lontananza, le donne Alessandrine ci paiono Amazzoni e nulla più, sì perché le Amazzoni e la regione loro correvano da gran tempo per le bocche dei romanzieri. Quante volte i rimatori francesi non avevano nominato il paese di Femenie! E quante volte, seguitando l’esempio, non s’era poi dai nostri ricordato, ed anche fatto visitare il Regno Feminoro!(1018) Sicché [297] l’Alessandria di Messer Lodovico si rannoda abbastanza strettamente colla tradizione cavalleresca. Oserei dirla un vecchio mobile di famiglia rimesso a nuovo, se per mobilia di questa specie non ci volesse una casa un po’ troppo spaziosa.
Un riflesso del Regno Feminoro trovo anche in un episodio dell’Orlando (LV, 38) e del Morgante (XXII, 156), troppo analogo al nostro nel cominciamento, perché non se n’abbia a parlare. Qui pure abbiamo tutt’altri nomi. Non so qual soffiar di venti, trascina la nave in cui stanno Rinaldo e i fratelli suoi alla città di Saliscaglia, signoreggiata dall’Arpalista, e difesa da
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