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      Donne che son tutte use ire in battaglia.
      (Morg., XXII, 158.)
      Come quelle dell’Ariosto, badiamo bene, non sono Amazzoni; bensì una loro imitazione. Anche presso il Pulci - che non fa se non ricalcare le orme del suo antecessore - il padrone s’avvede d’esser trascorso in un paese strano (Ib., st. 156),(1019) ed è in gran dubbio tra due partiti ugualmente disperati (st. 156-157).(1020) Egli manifesta da che sorta di gente sia tenuta la spiaggia (st. 157-58).(1021) Per Rinaldo è un solleticarlo a venire a terra (st. 159);(1022) sicché, n’abbia pure il padrone ben poca voglia, bisogna si rassegni all’approdo (st. 160).(1023)
      Pensava proprio a questo episodio Messer Lodovico quando narrava cose tanto simili de’ suoi personaggi? - Poiché abbiamo a fare con un luogo comune, posso propendere all’affermazione, ma nulla più. E propendere con certe riserve; ché talune fra le circostanze del racconto che vengono ad [298] incontrarsi col Morgante, hanno altresì rispondenza con un testo, che il poeta ebbe davvero presente in questo luogo. Intendo parlare del Tristan, e precisamente dell’episodio del Chastel de Plor,(1024) ossia, come lo chiamano spropositatamente le versioni italiane, del Castel di - o del - Proro.(1025)
      Tristano ritorna dall’Irlanda, di dove conduce Isotta la bionda.... al re Marco. «Un jor que li tenz fu changié, et la mer fu auques tempestee et moult fesoit a redouter(1026),(1027) lor avint que li vent, que a force les amenoit aval la mer, fist arriver la nef devant un chastel moult fort et bien seant.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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