Ho detto Guidone bastardo di Rinaldo: il solo Ariosto gli dà Amone per padre (XX, 6). Si potrebbe pensare ad una confusione mnemonica col nascimento di Braidamonte.(1089) Ma il canto XXXI, come apparirà a suo luogo,(1090) mostra una certa conoscenza dell’Ancroia, mal conciliabile con un errore siffatto. Non credo di errare, vedendo qui sotto una ragione di decoro. Poiché Rinaldo è un primo amoroso del poema, non dovette parer conveniente l’assegnargli un figliuolo già adulto. L’Ariosto non trascura mai di mettere in armonia i suoi racconti con una certa quale verosimiglianza.
Del resto, l’incontro di Astolfo e degli altri cavalieri con un bastardo di sangue francese in lontani paesi orientali, e la successiva agnizione coi relativi abbracciamenti (XX, 65-67), fanno risovvenire l’episodio di Aldinghieri nel canto XX del Morgante, XLV dell’Orlando. Anche Aldinghieri è un Chiaramontese (Morg., XX, 104-105, Orl., XLV, 46), e anch’egli esalta la sua schiatta.(1091) Aggiungiam pure che avanti d’essere riconosciuto per parente ed amico, egli ha combattuto aspramente coi baroni cristiani, ed è stato a un pelo di perderci la vita.
Ritornando all’avventura del Palamedès, anche solo l’associazione con Guidon Selvaggio avrebbe potuto dare la gioventù al riflesso ariosteo del signore della torre. Ma non c’era bisogno [308] di sgravarlo d’anni. Prima ancora di vedere il campione del Passage Perilleux, sappiamo, poiché un cavaliere del luogo lo dice a Girone (f.o 517), ch’egli «si est encore jeune homme, que il n’a pas encore .XX. ans de aage.
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