(1358) Del pari il libretto, e l’uso che qui se ne fa, non son più cose nuove per noi.(1359) E altrettanto si dica del corno,(1360) e della distruzione dell’incanto.(1361) Sennonché lo spirito rinchiuso in una specie di sepoltura rammenta altresì, per limitarmi a qualche esempio, il corpo indemoniato del Danese in rima,(1362) tratto fuori il quale, sparisce tutto il castello, e i baroni che s’erano messi in avventura, si trovano in mezzo alla campagna, in tutt’altro paese. E si ricordino altresì la Dolorosa Guardia e i pericoli che Lancilotto deve superare giù nel sotterraneo, prima d’impadronirsi delle chiavi del cofano, in cui sono rinchiusi tutti gl’incantesimi del luogo.(1363) Ma vecchi posso affermare pur sempre solo gli elementi; e un’altra volta devo ripetere, che, nello stato attuale delle ricerche, il palazzo d’Atlante, colle scene che vi si riferiscono, va noverato tra le parti più originali del poema ariosteo.
Un’idea eccellente fu quella di far capitare l’ippogrifo in potere d’Astolfo (XXII, 24): la cavalcatura più strana, nelle mani del cavaliere più matto. Così già il Boiardo - e diciamolo pure, era stato un pensiero ancor più felice e fecondo - aveva reso lui, il più spavaldo e il più caduco tra i paladini, portatore inconsapevole della lancia incantata (Inn., I, II, 18).
Come qui Ruggiero colla sua Bradamante (XXII, 31), due affezionati fratelli, Aquilante e Grifone, erano potuti stare lungamente insieme senza conoscersi al giardino di Dragontina (Inn., I, XIV, 47).(1364) Ma le feste e gli abbracciamenti dei nostri amanti, mi paiono da ravvicinare con quelli di Brandimarte e Fiordelisa (Ib., I, XIX, 56). Non avranno conclusioni, quali vediamo colà (st.
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