Le parole ardite e la sembianza del cavaliere ispirano fiducia alla sconsolata, tanto più poi quando, domandato del nome, egli le si manifesta. Però la donzella torna indietro, e attraverso alla selva conduce Tristano colà dove il re Artù stava allora appunto per essere ucciso.
Insieme colla convenienza segnalata in anticipazione, vorrà rilevarsi qui dentro quella che viene ad esserci colle nostre stanze 43-45: anche nel Furioso Ruggiero parla ardito, e le [357] parole e l’aspetto suo destano fiducia nella donzella addolorata. E va tenuto conto che l’avventura del Tristan è tra le notissime, e fa seguito ad incidenti di cui si vide altrove il riflesso nel poema.(1374)
Ed ora, senza considerare per il momento, a scanso di interruzioni e deviazioni, chi si trovi in pericolo e perché, incamminiamoci verso il luogo del supplizio. La donzella conduttrice non osa mettersi per la via diritta, e crede necessario di prenderne una assai più lunga, sia pure con grave pericolo di non arrivare a tempo (st. 46; 56). Similmente nel Palamedès (f.o 120 v.o)(1375), andandosene ad un torneo il Bon Chevalier sans Paour e con lui il Morhault, ad un crocicchio, «si avint que le Bon Chevalier se mist ou chemin a destre. Et le Morhault, qui moult bien savoit tout le païs, li dist: Sire, n’alez mie celui chemin; tournés en cest autre. - Pour quoi? fait le Bon Chevalier. N’est mie bon cestui chemin? Certes il m’est avis que nous merroit(1376) plus droit la ou la semblee doit estre.(1377) - Sire, fait le Morhault, bien puet estre vrai ce que vous dites; maiz cil autre chemin vault mieux.
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