). Il nuovo comincia quando Bradamante si scopre femmina alla bella Saracina, anzi, più propriamente, là dove costei bacia il creduto giovanetto: incidente che anch’esso ci fa pensare, benché sembri incontro fortuito, alla medesima Camilla (IV, 55). Il Conte di Scandiano, avrebbe, credo, spinto le cose ad oltranza; certi pensieri della sorella di Rinaldo (IX, 11) parrebbero far prevedere una scena meno casta del solito. Presso l’Ariosto, il saper femmina Bradamante non spenge nemmeno una scintillaDel fuoco de la donna inamorata.
(XXV, 32.)
Abbiamo dunque una femmina innamorata scientemente di un’altra femmina, ossia la situazione dell’Ifi mitologica.(1423) E infatti, [369] i lamenti della povera Fiordispina sono parafrasi delle querimonie che Ifi vien facendo presso Ovidio.(1424) Invece l’ospitalità offerta a Bradamante (st. 39), la venuta nel castello (st. 40), la notte passata nel medesimo letto (st. 42-43), sono incidenti d’invenzione ariostea. Solo le vane preghiere di Fiordispina al suo Macone (st. 44) paragonerò con quelle ben altrimenti efficaci d’Ifi ad Iside (Met., IX, 773).
Partita Bradamante, il resto dell’avventura ha per fondamento la straordinaria somiglianza di lei col fratello Ricciardetto. Questa perfetta somiglianza fu immaginata dall’Ariosto,(1425) il quale la motiva ragionevolmente col far nascere i due ad un parto. Ciò non s’era mai detto da altri, ch’io sappia; e neppure si poteva dire, finché Bradamante rimaneva una bastarda.(1426) Insomma, grazie a cotale somiglianza, che lo fa prendere in iscambio per la sorella, Ricciardetto è accolto nella corte di Fiordispina, e lasciato dormire con lei, come già Bradamante.
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