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      (1686) Similmente, se le due nostre coppie di mariti risparmian le mogli, mentre Sciahzemàn e Sciahrijàr musulmanamente le uccidono senza remissione,(1687) può darsi che ciò segua per una tradizione più fedelmente mantenuta,(1688) anziché per una restituzione seriore.
      Separo dal resto un’altra questione di arcaismo e di origine: se sia nuovo o vecchio, e donde possa esser venuto, il tratto che costituisce il punto di partenza della novella ariostea, vale a dire la rappresentazione di un re, che si stima avanzar tutti in bellezza, e al quale è affermata superiore alla sua la bellezza di un altro: del che egli vuole ad ogni modo [450] che sia fatta la prova. Si può sentirsi portati a cercare verso settentrione l’origine di questo tratto da certi riscontri scandinavi,(1689) dal principio della Chanson du Pèlerinage de Charlemagne,(1690) da lais di argomento brettone e più propriamente da quello di Graelent.(1691) Ma la storia di Abul-Cassim ci mette innanzi anche nell’oriente lo stesso motivo;(1692) che se al posto della bellezza abbiamo la generosità,(1693) la differenza non è punto [451] essenziale, né è già sempre di bellezza che ci parlano neppure i riscontri europei. Sennonché la derivazione potrebb’essere orientale, e nondimeno costituire nella novella nostra un’intrusione; e di ciò darebbe prova Fausto, fratello di Giocondo, se la sua presenza in corte fosse come un’ombra di quel legame di fratellanza tra i due protagonisti,(1694) da cui la gara della bellezza vien quasi di necessità ad essere esclusa.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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