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      (1699) Certo non è da ritenere affermazione fantastica la grande dottrina che in materia di letteratura narrativa erotica antifemminile s’attribuisce a questo personaggio (XXVII, 138); [454] e par verosimile che dell’anacronismo, curioso davvero, sia da cercare spiegazione nell’ipotesi, che all’Ariosto la storia di Giocondo fosse narrata appunto dal Valerio, o per dirla alla veneziana dal Valier, e non solo in ciò, che questi fosse un donnaiolo non meno sfortunato che pertinace; ma siffatta circostanza, la quale, conducendoci al maggiore emporio dei commerci orientali, pareva significare moltissimo finché c’era luogo a credere che la storia fosse approdata da poco ai nostri lidi, ora invece non significa più nulla.(1700)
      Per noi è bensì doveroso il rivolgere ancora l’attenzione all’episodio di Fiammetta, surrogato, come s’è detto,(1701) a un racconto analogo. Il Benfey lo dice preso da un fabliau.(1702) A che fabliau voglia alludere, confesso di non sapere. O forse il dottissimo Orientalista intese solo di enunziare un’ipotesi? Non lo credo difficile; e non mi meraviglierei neppure ch’egli fosse stato ingannato da una vaga reminiscenza. Sia come si voglia, una cosa mi par certa: quando mai un fabliau fosse il prototipo - prototipo in senso relativo, ci s’intende -, tra esso e l’imitazione ariostea dovrebb’esserci stato di mezzo qualche intermediario. Una novella in prosa, secondo ogni verosimiglianza. Sennonché una novella che risponda al fatto culminante, non m’è riuscito di trovare.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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