Per poco egli non l’uccise, perché aveva osato opporre resistenza. Tristano la conforta; si fa additare la via presa dal fellone, lo raggiunge, lo abbatte, e lo costringe a ritornare con lui alla donzella e a renderle lo scudo. Saputo ch’egli è Brehus sans Pitié, «traïtours et felons vers les damoiselles», si rammarica di avergli dato fidanza; se ciò non fosse, farebbe ora le vendette di tutte le donzelle da lui offese. Non potendo ucciderlo, gli ordina di cercar tanto che trovi il traditore Gauvain, e di mettersi in sua mano da parte del nipote di re Marco: «Or i parra coment felonnie se contendra encontre traïson.» Siccome Gauvain accoppia cortesia [481] verso le donzelle con somma perfidia nel resto,(1806) e porta per di più a Brehus un odio mortale, è chiaro cosa speri e cosa voglia Tristano.
Mettere in evidenza le analogie mi par superfluo, dacché appaiono abbastanza da sé. E si noti: Marganorre è ancor esso un nome che poté esser preso dal Tristan, pur essendo anche pensabile che si togliesse dal Lancelot,(1807) dalla compilazione di Rusticiano,(1808) o da altri romanzi.(1809) Colui che lo porta s’è nel Tristan visto, per quanto fugacemente, sulla scena poco prima della donzella dallo scudo e presso quegli stessi padiglioni dov’essa arriva:(1810) circostanza di molto peso.(1811) Ma né qui, né altrove, che io sappia, Marganor, pur essendo forse a volte censurabile,(1812) merita d’esser chiamato «fellone». È la fellonia di Brehus che dall’Ariosto gli si è addossata; e può notarsi che proprio anche la parola «felonnie» fu profferita a proposito di costui.
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