Vado pensando che cosa propriamente abbia qui suggerito l’idea del geloso serrato fuori mentre un altro sta dentro colla donna, e ancora non posso dire d’aver trovato una risposta sicura. Un appiglio all’introduzione della gelosia credo abbia dato, insieme con qualche altro contributo, la storia dell’origine di un’altra usanza: quella per cui è rinomata la torre del Passage Perilleux. Di questa torre fu parlato in addietro, e più di una volta.(1898) La narrazione è lunga;(1899) ma solo l’ultima parte fa per il caso nostro. Basti il dire che Galeoth li Brun ama ardentemente la moglie del prode Dyodenas. Il marito, pieno di gelosia, lo imprigiona; e la donna, fino allora inflessibile, comincia a ricambiare l’affetto. Non però commette colpa: bensì libera Galeoth. Dyodenas, furente, rinchiude lei in luogo suo, fermo di non la liberare, se non gli rende il prigioniero. Temendo poi non poco, mette a guardia della torre ben venti cavalieri. Qui vedo una conformità colla storia di Clodione (XXXII, 84); che i cavalieri siano dieci eppur venti, non fa differenza. Ed il seguito mi persuade di non essermi ingannato nel mettere in [499] rapporto i due racconti. Ché Galeoth, saputo l’imprigionamento, manda a sfidare, con un sacco d’improperî, e Dyodenas e tutta la sua brigata: a lui dà il cuore di metterli da solo tutti quanti in isconfitta. E condurrà anche seco una dama, che afferma di amare sopra ogni cosa mortale, e che dice molto più bella della moglie di Dyodenas. Esca egli dunque con lei: se il vanto della bellezza si riconoscerà conforme al vero, gli basta che Dyodenas ne faccia la confessione; se invece la dama forestiera sarà dichiarata inferiore, gliene farà libero dono.
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