Il patto è accettato, e Galeoth viene infatti con una dama, bellissima veramente, ma avuta a prestito per l’occasione. Egli abbatte ferito Dyodenas, poi rompe gli altri tutti,(1900) e conduce via con sé l’amata donna. Il marito, tra per il dolore della moglie, tra per la ferita, non tarda molto a morire. E Galeoth ritorna poi, e perché la dama sia meglio guardata in avvenire, stabilisce che mai forestiero la possa vedere,(1901) se non prigione, o se non abbia fatto altrettanto d’arme quanto lui: cioè, sconfitto venti cavalieri e il signore della torre.
Torniamo alla narrazione principale: ché l’episodio del Palamedès non è ancora esaurito. Nemmeno qui è dimenticata la cena. S’avanza un valletto verso il signore: «Sire, quant il vous plaira, vous povés menger, car tout est prest. Et il en seroit bien temps, se il vous plairoit; et pour amour de ces chevaliers, qui traveilliés sont, que huis ne mangerent, par aventure.»(1902) Data l’acqua alle mani, «il s’assient aux tables et commencerent a menger».(1903) Verso la fine del pasto ricominciano poi i discorsi, che a noi non importano più né poco né tanto.
Ma per i felici l’autore non dimentica gli sventurati. Che notte per Messer Lac e per Brehus (f.o 805)! «Ilz ont grant talent de manger, et si n’ont mie de quoy. Ilz ont greigneur dueil et greigneur yre de leur chevaulx, qui n’ont que manger fors que de la nege et du grant vent, que ilz n’avoient d’eulx [500] mesmes»(1904) Il mattino, per soprassello, partitisi di là, sono presi in iscambio dalla gente di Escanor, venuta ad appostarsi all’entrata delle paludi, per aspettare Guiron e Danayn.
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