(2064) Adunque egli si rallegra al sentirla tanto celebrare; e proseguendo l’impresa, invade il regno di Norhombellande e assedia il re in un suo forte castello.(2065) Chiuso ogni accesso, udendo come col padre si trovi là dentro anche la bellissima damigella, con grandi minacce manda ad intimare la resa, dando termine due soli giorni. Il re, sbigottito, si consiglia co’ suoi, e trovandoli anch’essi pieni di paura, pensa, per il minor male, di rendere la rocca. Tuttavia, essendogli noto l’amore di Febus per la figlia, immagina di mandar lei ambasciatrice, a impetrare misericordia.(2066) Poiché il padre assolutamente lo vuole, la fanciulla obbedisce, e discesa al piano, fa annunziare la sua venuta. A Febus parrebbe scortesia il permettere che s’avanzasse di più; però si fa ad incontrarla.(2067) La donzella si lascia cadere in ginocchio: egli prontamente la solleva, e dice che qualunque cosa da lei s’imponga, tosto sarà fatta.(2068) Essa gli domanda che lasci liberi e lei, e il padre, e il castello, e il paese, e più non faccia loro alcun danno.(2069) Febus consente a tutto;(2070) ma in ricambio la richiede di amore. Dapprima essa rifiuta: come potrebbe amare l’uccisore de’ suoi zii, l’uomo che le ha fatto così gran male?(2071) Il cavaliere chiede perdono,(2072) e tanto fa, che, a parole, la donzella finisce per concedergli il suo affetto, a condizione ch’egli non aggiunga altre offese contro de’ suoi.(2073) Ritornata al castello, rallegra sommamente il padre con queste nuove, ed è da lui indotta a mandare qualche dono a Febus, per infiammarlo viepiù. S’immagini se a lui pare di aver toccato il cielo col dito!
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