Ma la donna in suo cuore lo odia, e va pensando al modo di condurlo a morte. Lo manda dunque ad imprese [540] pericolosissime. Mostra desiderio ardente di essere vendicata del re d’Orcanie, il quale le uccise un fratello.(2074) E Febus va, rapisce il re di mezzo a migliaia di persone, e regge da solo contro tutta la moltitudine, che gli si rovescia addosso.(2075) E s’avverta che il cavaliere aveva avuto l’audacia e la lealtà di mandar avviso di ciò ch’egli intendeva di fare. La damigella è lieta di aver prigioniero il suo nemico; ma in pari tempo dolentissima che Febus sia scampato, senza il più piccolo male.
Qui si frammettono altre avventure, inutili per lo scopo nostro: provano la forza e il valore incomparabile di Febus, già attestato a sufficienza dalle cose dette. A noi bastano pertanto gli ultimi casi. La donzella, con parole accorte, tien sempre in speranza il cavaliere, e sempre va cercando la maniera di perderlo. Sentendo parlare della forza smisurata di quattro giganti, abitatori di quella medesima caverna dove si raccontano queste cose, manda a dire a Febus che li vada a combattere;(2076) e quando resti vittorioso, glielo faccia sapere, e l’aspetti nella spelonca, dov’essa lo verrà a raggiungere. Il cieco amante accoglie con allegrezza il comando, e condotta a buon fine l’impresa, ne manda avviso alla dama.(2077) Essa se ne finge lieta, e rinnova la promessa di venire a lui, appena possa. Febus aspetta; ma inutilmente; e dal desiderio smodato si ammala e si riduce in fin di vita.
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