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      [549] Insomma, la condotta generale della guerra è pensata seriamente, secondo le ragioni del verosimile.(2106) All’incontro ci sono episodî parziali di carattere burlesco. Ché, studiando attentamente ogni cosa, ci avvediamo di una certa evoluzione nella maniera del poeta; mano mano ch’egli avanza, il sorriso gli viene alle labbra più frequente e più spontaneo, in guisa da comunicarsi più facilmente al lettore. Qui l’imprigionamento del fiero Noto in un otre (XXXVIII, 29-31), è parodia assai felice dell’episodio conosciutissimo dell’Odissea (X, 19).(2107) L’idea che i venti escano ciascuno da una sua propria caverna, posta in quella regione donde paion soffiare, ripete l’origine dalle fantasie degli antichi.(2108) Similmente, la metamorfosi delle pietre in cavalli, non esclusa la preghiera per conseguirla (st. 32-34), è graziosa trasformazione della favola di Deucalione e Pirra (Met., I, 367-413).(2109) E alla stessa origine io riconduco pure l’armata che Astolfo ci sa creare per mezzo di un semplice fascio di fronde, gittato sull’acqua (XXXIX, 26-28). Il primo scalino ha aiutato a salirne un secondo; le pietre rimangono dapprima, poi fanno luogo a qualcosa di analogo; i cavalli servono come di anello intermedio tra gli uomini e le navi. Del resto, una flotta ancor più posticcia di questa, e forse non estranea del tutto alla sua creazione, aveva saputo formare il Malagigi del Cieco (Mambr., IX, 41), ricorrendo, beninteso, ai demonî, non già alla virtù divina. Quella ancora, cessato il bisogno, se n’era ita in fumo (XIII, 4), come le navi d’Astolfo ritornano fronde (XLIV, 20),(2110) e come, per forza d’analogia, i cavalli ridiventano sassi.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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