Dai tempi di Cristo in qua, la taumaturgia fu sempre il mezzo più solito delle conversioni. Ma Sobrino era in certo modo predestinato al battesimo anche dai vecchi dogmi delle Chansons de geste.(2173) Una mente così saggia, un cuore così retto, non potevano durare fino all’ultimo nelle tenebre della legge saracina. È sempre un’eccezione, se uomini pari suoi non finiscono per volger le spalle a Maometto.
Alle nozze di Ruggiero e Bradamante si mira da troppo tempo, perché s’abbia a spendere parole intorno all’accordo che facilmente si stabilisce tra il prode figliuolo di «Galaciella» e il futuro cognato (XLIV, 11; 14). L’Ariosto conforma il romanzo agli usi della vita, ponendo un mediatore (st. 9-11).
Ma qui, invece di continuare con questa materia, mi tocca di rifarmi addietro per colmare lacune. Ho trovato Ruggiero in un luogo remoto, dove io non l’avevo condotto. Ritorno dunque sotto Arli, al tempo della violazione degli accordi (XL, 62), e tengo dietro ai suoi passi. Secondo il giuramento (XXXVIII, 87), egli dovrebbe passare dalla parte di Carlo. Una tale determinazione è d’altronde conforme ai voti del cuore; gli è imposta dalle promesse, vecchie e nuove, fatte a Bradamante; eppure il cavaliere, non solo tituba, ma finisce per decidersi a seguire il re sconfitto (XL, 64-68). Qui l’azione è determinata dal carattere: un carattere poco felicemente concepito, a mio vedere.(2174) Volendo esprimere in Ruggiero l’idea del cavaliere perfetto, il poeta riuscì a farne un personaggio, superiore bensì alle passioni umane, ma appunto per ciò inverosimile, e punto simpatico ai lettori.
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