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      «Je vos di, fet li chevaliers, qe je sui a Morgain la fee, la soror le roi Artus. - Ha, dit Lamorat, certes vos poez bien voir dire(2221) qe vos estes a la plus desloial feme du monde. Par sa deleauté(2222) eüst ele maintefoiz porchacié la honte et le domage Genievre(2223), se ele peüst. Et je sai bien qe ceste merveille de cest cor a ele ainsi establi par son enchantement, por metre mortel haine entre le roi Artus et la roine Genievre. Mes cest agait(2224) q’ele avoit ainssi basti ne li vaudra riens, puis qe j’en sai la verité et il est venuz entre mes mains.» Qui Lamorat impone al cavaliere di mutar strada e di portare da sua parte il corno al re di Cornovaglia, con un’ambasciata tutt’altro che amichevole.
      [575] Il comando è eseguito. Re Marco teneva gran corte, e appunto si trovava a tavola coi cavalieri. Sentita la virtù del corno, «Par mon chief, ce dit li rois Marc, ceste mervoille et ceste mestrise est la plus bele dont je onque oïsse parler!» Ordina che si facciano venire tutte le dame, compresa la regina, e che il corno sia riempito di vino. Isotta, per quanto si schermisca, è obbligata a dare alle altre l’esempio di accostare l’arnese alla bocca… e d’immollarsi il petto. Il re, adiratissimo, la dichiara meritevole di morte. Buon per lei che anche alle altre, quattro sole eccettuate, non riesce meglio di bere!(2225) E siccome i mariti di costoro dichiarano di non prestar fede alla prova, il re, che in fondo aveva più che altro voluto spaventare, s’ammansa egli pure e assolve la regina.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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