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      Su questo primo fondo l’Ariosto ha trasportato altri disegni, modificandoli ed arricchendoli forse più che non abbia mai fatto. La scomposizione è difficile, e neppure si può tentare, se non s’abbraccia tutta intera collo sguardo questa storia di Ruggiero e Leone. L’intendimento del poeta fu di rappresentarci una gara meravigliosa di cortesie. Ruggiero, andato in Oriente per dar morte al rivale, si vede strappato da lui a un supplizio crudele in ricambio dell’aver fatto ai suoi il maggior danno possibile. Non conoscendo limiti nella riconoscenza, non solo rinunzia tacitamente alla sua donna, celando al rivale il proprio essere, ma si sottopone perfino ad acquistargliela egli stesso, sotto spoglie mentite.(2298) Finire la vita, è il solo partito che dopo di cio gli rimanga; ma ecco Leone giungere a lui, e saputo chi egli è, rendergli la sua diva.(2299)
      [598] Orbene, questa serie di casi ha una certa analogia con un lungo episodio del Tristan, proprio nel principio del romanzo.(2300) Fa parte della storia di Sadoc, figliuolo d’una sorella di Giuseppe d’Arimatea. Sadoc (bisogna rassegnarsi a dar conto anche di fatti che non ci toccano direttamente) prende per moglie Chelinde, figlia del re di Babilonia. Un cognato, Nabuzardan, le fa violenza; e Sadoc, scoperto il tradimento, lo uccide. Il delitto mette a grande pericolo una nave saracina, sulla quale il fratricida s’allontanava colla moglie da quei luoghi funesti. È gettato in mare, e la tempesta si calma.(2301) La nave approda alla Cornovaglia, e Chelinde, che crede morto Sadoc, vi divien moglie del re Thanor.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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