E mi par probabile che da fatti reali sia stata determinata la scelta della scena. Si rammenti che Belgrado era caduta di fresco in potere de’ Turchi, il 29 agosto del 1529: jattura che ebbe grand’eco nella Cristianità, poiché, come si scriveva allora dall’Ungheria a Venezia, quella fortezza era «la chiave di questo regno e del tutto».(2305)
L’offerta del regno allo straniero (st. 97) vien dopo non so quante dello stesso genere nella vecchia letteratura. I paladini per solito rifiutano, e suggeriscono un altro candidato. Le promesse di Don Chisciotte al suo Sancio riposano davvero sulla base rispettabile della tradizione. I romanzi italiani e gli spagnuoli si trovavano d’accordo nel fare i loro eroi arbitri disinteressati di regni ed imperi. E gli uni e gli altri erano stati preceduti dai romanzi francesi della Tavola Rotonda, dove più d’una volta gli Erranti, per non essere obbligati a smettere la vita avventurosa, ricusano e danno ad altri le corone o signorie da loro conquistate o loro offerte dai popoli riconoscenti. Così fa in certe redazioni del Tristan Palamidesse, quando ha messo a morte i perfidi usurpatori del regno della Cité Vermeille.(2306) Ed anche le chansons de geste ci offrono esempi: poniamo, Rinaldo, quando, nell’ultima fase guerresca della fortunosa sua vita, ridà ai Cristiani Gerusalemme, caduta in potere dell’emiro di Persia.(2307)
Ruggiero che viene da sé medesimo a mettersi nella ragna (st. 101 sgg.), potrebbe, come s’è visto, avere il suo fondamento in Sadoc.
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