Si può mettere opportunamente coi casi avvenuti sotto Arli, quando Bradamante vi si condusse a sfidare Ruggiero.(2313) Qui come là il fondamento estrinseco è riposto nella tradizione della poesia cavalleresca toscana: là in un luogo comune,(2314) qui nell’Historia di Bradiamonte. E in ambedue i casi Ruggiero e Bradamante vengono tra di loro a battaglia. Ma quel che più importa si è, che se allora parve [604] di poter rassomigliare l’azione ad un dramma, lo stesso è da ripetere, e con ragione ben più forte, nel caso attuale. Il poeta prende qui parecchi personaggi, ne governa le mosse, li anima con passioni, li fa sentire, parlare, operare, sempre in rapporto gli uni cogli altri, e in guisa da manifestare un carattere; poi, dopo una peripezia lagrimosa, scioglie i nodi e produce la catastrofe, la quale mette capo a un matrimonio: soluzione di cui i poeti comici pare che sappian qualcosa. Mi suggeriscono questi pensieri i casi che avvengono in Francia quando Ruggiero vi ritorna con Leone: rammentiamoci come altre considerazioni analoghe si siano dovute fare prima ch’egli ne partisse, allorché Amone e Beatrice cominciarono a contrastare le nozze. Sicché, diciamo pure, ha materia e andamento di commedia o di dramma tutto l’ultimo episodio che Lodovico aggiunse al poema, eccettuati soltanto fino ad un certo segno i fatti orientali.
Prima di staccarmi da questo soggetto, con Ruggiero che si ritrae in luogo solitario, deliberato di morire, ed a cui sopravvengono inopinati salvatori (XLV, 85-94, XLVI, 25 sgg.
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