V. la Storia della poesia persiana del Tizzi, II, 80).
p. 53, r. 28
Non dirò di aver dalla mia lo Speroni, perché dice (Sopra l’Ariosto: Opere, V, 520), «In Marfisa non è servato molto il decoro della persona, quale ella era per quel che dice chi la formò». Qui mi par probabile che si voglia alludere alle zuffe del c. XXXVI, e in particolar modo alla st. 50.
[642] p. 55, r. 1
Lodi incondizionate anche dove a prima giunta qualcuno potrebbe dubitare, p. 509.
p. 56, margine inferiore [si inserisce la sg. nota 1, con richiamo da scopo (r. 25)]Le intenzioni del Boiardo nel 1486 traspariscono dall’intitolazione premessa nell’edizione prima al l. III: «Libro Tercio De Orlando Inamorato ove sono descritte le meravigliose ave(n)ture et le gra(n)disime bataglie e mirabil mo(r)te del paladi(n)o Rugiero e co(m)e la nobeltade ela cortesia rito(r)narno i(n) Italia dopo la edificatio(n)e de Mo(n)selise». Qui, come si vede, per l’ammattimento, non è facile trovar luogo. Perché vi fosse, converrebbe immaginare che più tardi il poeta allargasse il disegno. Cfr. del resto II, XXI, 55-56. Riporto e metto a profitto le parole a p. 134, n. 2.
p. 59, r. 26
V. p. 422.
p. 59, r. 35
V. p. 463.
p. 60, r. 6
primissimo corr. in primo.
p. 61, r. 10
A. Cl. Michieli, Chi fu e che cosa fece Rusticiano da Pisa, «Atti del R. Ist. Ven. di Sc. L. ed Arti», LXXXIV (1924-25), 321-37.
TESTO
p. 68, r. 22
Si tenga conto anche della letteratura umanistica. V., ad es. l’Astronomicon di Basinio Basini. (Anche Arato, da cui il Bas. molto ritrae?
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