[644] p. 91, r. 4
[Dopo giorni, si inserisce tra parentesi l’esatto rinvio]: (V. I, 32).
p. 93, r. 5
Landi, Quaestiones doxographicae et paradoxographicae ad Lucretium et Ovidium. II. Ovid. Metam. XV, 307 sqq. de fontibus mirabilibus («Atti e Mem. dell’Accad. di Padova», XXVII, e in estratto).
p. 93, n. 1
«Purtroppo i miei studi rimarranno incompiuti: la mia salute in questi ultimi dieci mesi è andata completamente rovinandosi ed ormai le mie condizioni sono affatto disperate». Così, ringraziandomi della nota e valendosi della mano altrui il povero Nicolussi, in data 22 sett. 1900; né egli mi dice cosa che non m’aspettassi pur troppo anche stampando quelle parole († il 7 ottobre).
p. 96, r. 6
[Dopo spesso si inserisce con loro].
p. 100, r. 16
V. anche il 5o dei Sette Cantari laur. di Lanc[illotto].
p. 103, r. 23
Considera tuttavia c. XXXII e XXXIX. Da ritoccar dunque la frase.
p. 103, n. 5 [inserita ex novo]C’è mai bisogno di avvertire che dicendo «satire» mi riferisco per Orazio anche alle «Epistole»?
p. 104, r. 5, margine a sinistraSperoni, De’ romanzi, in Opere, V, 523: «Far poi in ogni canto proemio... è grandissima inezia; perché non erat is locus... Però dico, siano belli quanto si vuole i principii de’ canti dell’Ariosto, son sempre inetti, e molte volte non concatenati e congiunti alla cosa del poema». - V. ciò che dice il Voltaire al principio del c. X della Pucelle: ma confronta poi quello che fa di nuovo cominciando il XII.
[645] p. 104 [termine della n. 4 di p. 103]Ad Ovidio va bensì ravvicinato il Marino: quanto diverso da Lodovico!
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