p. 608, margine inferioreHo davanti, dentro ad un estratto dal t. CXII dell’«Arch. f. d. Stud. d. n. Spr. u. Liter.» il verbale d’una seduta della «Berliner Gesellschaft f. d. St. d. n. Spr.», 3 febbraio 1903, in cui il socio Brandl parlò intorno all’«Entwickelung des Originalitätsbegriffs». E alla lettura sua s’annodò una discussione, di cui pure si dà conto.
p. 609, margine superioreSi consideri il principio della dedica alla C.ssa Sanseverino premessa dal Balzac a Les Employés.
Si abbia a mente che Anatole France negò l’invenzione, e giunse a dire che «Tutta la nostra immaginazione è fatta di ricordi» (V. «Marzocco», 1924, n. 42). - Qui s’avrebbe una piena giustificazione. Ma io non direi con lui «che ‘l’inventare’ è impossibile», se non temperando, se mai, coll’ammissione di gradi infiniti, come ho dichiarato espressamente qui sotto: «dal plagio» [r. 18], ecc. e con altre riserve.
p. 609, r. 3
Potrà tornare opportuno di tirare in ballo il La Fontaine, e in modo particolare il suo Joconde, e il dibattito che s’ebbe in proposito. V. per informazione «Rev. d’Hist. litt. de la Fr.», XXXII, 262-8 (Fréderic Lachèvre).
p. 609, r. 21
Ho con me, se Dio vuole, lo Zumbini. V. Werther e Jacopo Ortis, nel vol. XXIV degli «Atti dell’Acc. napol. [669] di Archeol.» ecc., p. 14 nell’estratto. - E si senta il Cervantes, Viaje al Parnaso, cap. IV, v. 28-30: «Yo soy aquel que en la invención escede A muchos, y al que falta en esta parte, Es fuerza que su fama falta quede».
p. 609, n. 1 r. 10
O se tutti gli uomini l’hanno, o perché così pochi ne fanno uso?
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