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      Rispondo infine alla sua interrogazione riguardo alle postille del Quadriregio ferrarese, dolente di non aver ancora ricevuto gli estratti promessi per inviargliene una copia. Ma scrivo all’editore affinché le invii un esemplare del fascicolo della rivista. Se Ella avrà tempo di dare uno sguardo al mio articolo e alle tre riproduzioni di firme e postille pseudoariostesche, tenga presento che il direttore della rivista, credendo di far bene, senza avvertirmi, ha fatto ingrandire la scrittura con un processo che non conoscevo. Purtroppo così la grafia è svisata. In compenso la lettura delle postille è resa estremamente facile (ciò che non è nell’originale), tanto che si può anche correggere la mia trascrizione della postilla più lunga, dovendosi intendere: «Alcina adla (e non: alla come avevo prima interpretato) batta di Rug.o».
      Al Debenedetti, che ho visto a Torino pochi giorni fa, sembra dubbia la lettura di «batt.a» per battaglia. Ma egli non sa quale parola sostituire. A ogni modo anche lui, che ha - come me - avuto occasione di studiare attentamente la grafia ariostesca, ritiene che né questa né le altre annotazioni del Quadriregio siano state scritte dall’autore del Furioso.
      Alla sua mente non è sfuggito il problema che sorge dopo che le postille del Quadriregio ferrarese sono state riconosciute non ariostesche. L’annotazione che parla dei mostri uccisi da Ruggiero nel VI canto, come può essere stata scritta da altri che non sia l’Ariosto?
      [676] Il Debenedetti ritiene che nel cod. del Quadriregio si abbia la copia di una postilla originariamente ariostesca, cioè trascritta da un altro codice del Quadriregio, posseduto dall’Ariosto.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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