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a) Vuole.
(194) [2] V. per es. Lancelot, t. II, f.o 126; Livre d’Artus, in FREYMOND, Beitr., p. 93; Tavola Ritonda, I, 300; ecc. ecc.
(195) [1] V. PARIS, Rom. de la Table Ronde, III, 146.
(196) [2] LÖSETH, p. 288.
(197) [1] Del costume si fa che sia stato stabilitore Lamorat: LÖSETH, p. 89.
(198) [2] LÖSETH, p. 26; Trist. Riccard., p. 82.
(199) [3] LÖSETH, p. 27; Trist. Riccard., p. 89.
(200) [4] LÖSETH, p. 23; Trist. Riccard., p. 55. Nella Tavola Ritonda (I, 81) rimane solo la vittoria di Tristano. Di quanto fa poi Palamidesse non vi si dice nulla.
(201) [1] Mambr., VI, 81: «Ma dime per l’amor il qual tu porti A Rinaldo, chi č stato quel barone C’hoggi tanti de’ nostri in campo ha morti? Allhor ridendo Vivian dal bastone Disse: Guerrier, a ciň che ti conforti, Mostrar ti voglio de cui sei pregione. Questa č colei che ti cavň di sella, A me cogina, a Rinaldo sorella. - O Dio, rispose Sinodoro alhora, Dove sono io venuto a prender guerra! La virtů di costei giŕ m’inamora, E non mi duol l’esser caduto a terra». - Il riscontro č avvertito giŕ dal Panizzi; e da lui lo prende il Bolza, p. LV.
(202) [2] Si vedano, per es., due libri delle Storie di Rinaldo in prosa: Lo ’mperador d’Aldelia, cap. XII; Calidonia, cap. IX: a carte 72 e 127 del cod. Mediceo-Palatino 101, vol. I.
(203) [1] Ivi le richiama pertanto il Panizzi, cui fa eco il Bolza, p. LXXIII.
(204) [2] Che se ne parli come se i lettori non ne avessero notizia, viene dalle ragioni esposte a pag. 41.
(205) [3] Perň in nota all’Innamorato, I, III, 33-34, ne discorre, e con dati copiosi, il Panizzi.
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