(376) [1] VI, 16: «... In questo loco iace el più savio homo mortale che mai fusse al mondo. Et la sua carne puza; et el suo spirito è serrato qui entro; et mai non ussirà infino al novissimo giorno.» Cfr. st. 11.
(377) [2] IV, 21: «Madonna disse Merlino, . . . el spirito mio non finirà de parlar a tuti quelli che venirano qui.» 22: «... Dapoi che vui serete morta infino al novissimo dì, venirano ad me molti cavalieri. Et io li responderò de tuto quello che me dimanderano.»
(378) [3] «Et subito como funo entrati cessò inmantinente quel strepito; et approximatisi ala tomba, de presente el spirito de Merlino parlò et disse: Meliadus, io voglio che sapi che tu fosti figliolo del Re Meliadus de Leonix. . . . Et poi li contò tuto l’origine de la sua natività.» Cfr. st. 16.
(379) [4] « . . . Merlino havea ficate alcune pietre per li cantoni del muro, le quale rendeano tanto splendore, quanto se la luna con tute le stelle havesseno prestato el suo lume in quel loco.» Cfr. st. 14. Altre cose utili per l’illustrazione di questo punto si troveranno verso la fine del cap. V.
(380) [5] O non abbiamo noi una cappella e un altare anche nella grotta di Merlino? VI, 21: «Disse.... Merlino....: Or vatene ad una capella picola la quale è in questa roza (roccia) et ha uno altare dentro... Et alhora Meliadus... vene ala capella». Così può seguire che tra i due esemplari non si sappia in qualche caso ben determinare, quale più propriamente abbia agito sull’Ariosto. È per via della magnificenza della caverna dei Bruns che la sua tomba di Merlino è circondata da splendori artistici (st.
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