E il Renier illustra poi il soggetto a p. 63 (o 449).
(486) [1] Cfr. p. 10 e 24.
(487) [2] TASSI, p. 610; LÖSETH, p. 463.
(488) Neve.
(489) [3] Qui è da menzionare anche l’«Amorosa Valle» di cui ci parla il Fortunato: un enorme romanzo in prosa, inedito alla Nazionale di Firenze, cod. Panciat. 36, già 103, che non ha che fare col suo omonimo tedesco. Questa Valle riconosce l’origine dalle concezioni analoghe del ciclo brettone. Ecco una parte della descrizione: (f.o 216 v.o) «.... Essendo loro la portta aperta inanzi, guardarono dentro, e viddono che questo era uno nobilissimo prato, pieno di odoriferi frutti, molto alti e freschi e belli, e rose [e] viuole di tutte le ragioni; e tutti gli altri fiori nobilissimi e belli che in questo mondo esser possono, quine erano, con molte nobilissime fontane.»
(490) Maturi.
(491) [1] Pubblicato a Parigi da C. Hippeau nel 1860. G. Paris ne fece oggetto di un ampio studio nella Hist. litt. de la Fr., XXX, 171-99.
(492) Palme, credo bene.
(493) Bisognerà intendere meli.
(494) Usignuoli.
(495) Pensava.
(496) [2] Trattandosi di un concittadino, ne ricorderò una del Tebaldeo, poeta nato undici anni prima dell’Ariosto, e tuttavia sopravvissutogli. Sta nelle stanze, senza dubbio giovanili, scritte in persona d’un vecchio quale non amando in gioventù fa constretto d’amare in vecchiezza. Abbiamo la solita primavera perpetua, senza che gl’incanti c’entrino per nulla. Né essi entrano punto nelle attrattive della «quasi isoletta» dove sorge il castello di Apuano nella Cerva Bianca di Antonio Fregoso (c. III, st.
| |
Renier Cfr Neve Valle Fortunato Nazionale Firenze Valle Maturi Pubblicato Parigi Hippeau Paris Hist Palme Bisognerà Usignuoli Pensava Trattandosi Tebaldeo Ariosto Apuano Cerva Bianca Antonio Fregoso
|