Pagina (804/965)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      (607) [3] L’indugio sembrerà forse abbastanza illogico. Quanto più la donna pareva bella, tanto maggiore dovrebb’essere la fretta di esporla, nella speranza di far restare il flagello. Tuttavia l’Ariosto potrebbe rispondere a sua difesa, che gli Ebudesi conservavano il barbaro costume, senza più pensare alla causa.
      (608) [1] FAUSTO; BENI; NISIELY; ecc.
      (609) [2] Basta quindi accennare. Fur., X, 71-72 e 91-93: cfr. Met., IV, 668-69 - st. 92: v. 670-73 - st. 96: v. 673-75 - st. 97: v. 675-80 - st. 98: v. 680 -81 - st. 99: v. 682-84; 688-89 - st. 100: v. 689-91; 705-10 - st. 102: v. 712-13 - st. 103: v. 714-17 - st. 104: v. 718-19; 724-28 - st. 106: v. 728-31 - st. 107: v. 733.
      (610) [3] È merito di G. Morici l’aver indicato, in un giornale letterario giovanile (Vita Nuova, Anno II, n. 23, p. 5, Firenze, 8 giugno 1890) la partecipazione di Manilio (Astron., V, 540-615), menzionato bensì dal Panizzi, ma solo per far rilevare come, in contrapposto colle Eroidi (Sappho, v. 35), facesse bianca la figlia di Cefeo. Con ragione, pare a me, il Morici vede nel «saevit in auras Morsibus et vani crepitant sine vulnere dentes» detto del mostro (v. 601-602), la spinta alla similitudine del mastino e della mosca, nonostante che sia da badare anche a Met., IV, 724. Ed è sicuro, sebbene il Morici qui dubiti, che nella st. 106, ben più che Ovidio, v. 729-30, c’è Manilio, v. 603-604: «Efflat et in coelum pelagus, mergitque volantem Sanguineis undis, pontumque extollit in astra.» Invece non consentirei facilmente che i versi 3-4 della st.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





Ariosto Ebudesi Morici Vita Nuova Anno II Firenze Manilio Astron Panizzi Eroidi Sappho Cefeo Morici Morsibus Met Morici Ovidio Manilio Sanguineis