GUESSARD-MONTAIGLON; cfr. Hist. litt. de la Fr., XXII, 319). E specificatamente gli s’è lì attribuita la conoscenza del greco e del saracinesco.
(637) [3] Cfr. Fur., IX, 9: «Et ecco a sé venir vede un battello, Ne la cui poppe una donzella siede»; Inn., II, IX, 52: «A l’altra ripa stava una donzella... Sopra alla poppa d’una navicella». - Fur., st. 11: «Sì che s’avete, cavallier, desire, Di por per me ne l’altra ripa i passi....»; Inn., st. 53: «E cavallier che avean molto desire Di passar oltra e prender suo viaggio....».
(638) [1] Cfr. anche l’impresa che Orlando si assume nel Mambriano per la sorella di Cleonte (IV, 57), la quale, per trovare chi vendichi la morte del fratello, ha tratto un mostro dall’inferno.
(639) [2] Così fa, annotando la st. 54, il Lavezuola.
(640) [1] Mi contento qui di due sole citazioni: l’Entree con tutta la sua parentela, dove abbiamo il Soldano di Persia assediato da Malquidant (Entree, f.o 230: Viaggio di C. M., I, 124: Spagna in prosa, f.o 107; Spagna in rima, c. XV); indi un episodio dello Chevalier au Lion (v. 3770 sgg.), che mi piace di riassumere. Andando Yvain per una certa sua impresa, alloggia ad un castello, in cui gli abitatori hanno un bel sforzarsi e fargli accoglienze festose! a ogni poco si rimettono a piangere, e danno segni di grave dolore. Il cavaliere interroga l’ospite, e sente da lui la cagione. Un gigante, Harpin de la Montaingne (v. 3857), gli chiese una sua bellissima figlia. Adirato di un rifiuto, non è giorno che non rechi qualche danno.
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