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      ... Rivolto alla famiglia di lei disse: Niuno se ne muova, o faccia motto, se egli non vuol morire». Cfr. XIII, 13-14.
      (735) [2] Qui pure vediamo esserci convenienza di circostanze, e perfino di parole: «…. Essendo essi non guari sopra Maiolica, sentirono la nave sdruscire. Per la qual cosa non veggendovi alcun rimedio al loro scampo,.... in mare gittarono un paliscalmo, e sopra quello più tosto di fidarsi disponendo che sopra la isdruscita nave, si gittarono i padroni; a’ quali appresso or l’uno or l’altro, di quanti uomini erano nella nave, quantunque quegli che prima nel paliscalmo eran discesi colle coltella in mano il contradicessero, tutti si gittarono.... La nave, che da impetuoso vento era sospinta, quantunque sdruscita fosse,.... velocissimamente correndo, in una piaggia dell’isola di Maiolica percosse.» Cfr. XIII, 16-18. I discesi e i rimasti paiono come scambiarsi le parti nella novella e nel poema; il Boccaccio fa perire i primi, salvarsi gli altri, o, più esattamente, le altre; viceversa l’Ariosto. In ogni modo si salva la donna, con pochi o poche. E quasi si direbbe che appunto il palischermo andato a fondo presso il novelliere dettasse a Messer Lodovico quelle parole: «Usò un rimedio che fallir suol spesso: Ebbe ricorso subito al battello».
      (736) [3] La gioia che il capo della banda manifesta per le armi di Orlando, che già gli pare di possedere, st. 34, è analoga a quella che nel Livre d’Artus provano i ladri tra cui è capitato Artù in persona, per la dama ch’egli ha seco: una donna appunto mancava loro!


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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