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      (804) [1] I Tebani ne hanno toccate quante gli Argivi (X, 10); e sebbene l’esposizione sia alquanto oscura, sì da dar luogo a frantendimenti, pare da ritenere che il disegno di accamparsi fuori (si considerino in special modo i v. 37-40) nasca in loro solo dopo che erano rientrati nella città.
      (805) [2] Rispetto a particolari, segnalerò nel Furioso (st. 163) i «fuochi», che in quanto «spessi» ci riportano a Omero (VIII, 509, 554, 562), mentre avvampano «intorno» per via dell’«undique cingunt» di Stazio (X, 41). Ma quei fuochi richiamarono, credo, l’Eneide, IX, 160 e 166; sicché nelle nostre acque vennero non improbabilmente a rispecchiarsi in qualche modo anche altre cose che lì occorrono. Cfr. in pari tempo Il., VII, 435-41.
      (806) [3] Libro X: Dolòneia.
      (807) [4] Il nome di Medoro poté essere suggerito da quel Mador de la Porte, che nel Lancelot accusa Ginevra come avvelenatrice. V. pag. 159-60. E lo avranno ingraziato i -doro (Teodoro ecc.) di origine greca.
      (808) [5] FAUSTO; DOLCE; NISIELY; MAZUY; PANIZZI; BOLZA; ecc. ecc.
      (809) [6] Fur., XVIII, 166: Aen., IX, 176-81 - st. 167: v. 183 - st. 168-69: cfr. v. 184 sgg. - st. 170: v. 197 - st. 171: v. 199-206 - st. 172: v. 221-22; 314-18 - st. 173: v. 319-23 - st. 174: v. 324-28 - st. 175: v. 329-31 - st. 176: v. 345-50 - st. 177: v. 335-38 - st. 178: v. 339-43 - st. 181: v. 351 e 366 - st. 182: cfr. v. 357-65 - st. 183: cfr. v. 403 - st. 184: cfr. v. 404-09 - st. 187: cfr. v. 364 - st. 188: v. 366-70 - st. 189: v. 371-72 - st. 191: v. 379-80 - st.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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