192: v. 381-83 - XIX, 3: v. 384-86 - st. 4: v. 389-90 - st. 5: v. 391-96 - st. 6: v. 398 - st. 8: v. 399-402; 410-15 - st. 9: v. 416-19 - st. 10: v. 420-24 - st. 15: v. 438-45.
(810) [1] La partecipazione di Stazio, con tendenze a vedere in lui il modello principale, è indicata e specificata nel solito Furioso del Valvassori. Modernamente il fatto fu accennato alla sfuggita dal Panizzi; dal quale il Bolza avrà ricevuto la spinta a paragonare accuratamente i tre esemplari (p. XXXI-XXXIV). Si sono poi fermati su questo soggetto anche lo Zacchetti, L’imit. class. ecc., in Prop., N. S., IV, II, 268, e più il Romizi, Fonti lat., p. 84 e 132.
(811) [2] Fur., XVIII, 165: «Ch’alla fortuna prospera e alla afflitta Aveano sempre amato Dardinello, Et or passato in Francia il mar con quello.»
(812) [1] Fur., XVIII, 183-86: Theb., X, 364-77.
(813) [2] Theb., X, 380: «nec verba, nec ausi Flere diu: prope saeva dies, indexque minatur Ortus». Cfr. Fur., XVIII, 186-87.
(814) [3] Theb., X, 378-80: Fur., XVIII, 187.
(815) [4] Fur., XVIII, 188: Theb., X, 382-83; 387-89 - XIX, 6: v. 409-10 - st. 7: v. 414-19 - st. 10, v. 421-22 - st. 11-12: v. 422-30.
(816) [1] E si cfr. anche i versi 309-10 con Fur., XVIII, 185.
(817) [2] TASSI, p. 401; ALAMANNI, XIII, 140.
(818) [3] V. pag. 125 sgg.
(819) Di venire colà con poca compagnia.
(820) [4] Una traccia nella Tebaide, ma non al termine della scena (v. 420): «quamvis saevire vetaret Amphion».
(821) [1] BOLZA, p. XXVIII.
(822) [1] Spagna, XX, 27: «Anzi ch’Orlando di là si mutasse, Un certo libro gli donò il Soldano, E da suo parte disse che ’l portasse A Pampalona al suo zio Carlo Mano; Però che non crede che si trovasse Di gromanzia al mondo el più sovrano.
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