(835) [3] Inn., I, XIII, 4 e 18; XIV, 4 (PANIZZI). E si veda a pag. 117.
(836) [1] Palam., f.o 32 v.o: «Mais l’ermite luy conseilla qu’il n’y allast pour rien. Mais c’est pour neant; car son cuer» ecc. Di questo Passo (cfr. p. 47) Segurant aveva ricevuto avviso prima di giungere al romitaggio; ed appunto era diretto a quella volta.
(837) [2] Per Caco, più che al passo dell’Eneide, VIII, 195, ricordato già dal Lavezuola e dal Nisiely, è da badare a quello d’Ovidio, Fasti, I, 555, additato dal Romizi, Fonti lat., p. 112.
(838) [3] «Arg., IV, 177: «Litore in extremo spelonca apparuit ingens.... At varii pro rupe metus: hic trunca rotatis Brachia rapta viris, strictoque inmortua caestu, Ossaque taetra situ, et capitum moestissimus ordo; Respicias quibus, adverso sub vulnere, nulla Jam facies, nec nomen erat». Neppure la parentela con Amico, rincalzata da un’altra convenienza che indico nella pagina 264, n. 2, sfuggì al Nisiely, come non era sfuggita al Lavezuola. Questi allega poi anche la dimora del Diomede trace (non di Busiride, com’egli dice per confusione) nelle Eroidi, IX, 89; ma, checché paia al Romizi, l. cit., qui si sorvola troppo, perché il passo abbia importanza per noi. Bensì io non potrei certo dimenticare, come non fu dimenticata dal Panizzi, la Rocca Crudele del Boiardo, addobbata anch’essa al di fuori di teschi, di cadaveri, di membra, e tutta vermiglia di sangue (I, VIII, 25).
(839) Vigliacchi.
(840) [1] Si tratta di avventure che il Löseth riassume a p. 318.
(841) [2] Nei romanzi della Tavola Rotonda, e tra questi nel Tristan e nel Palamedès (V. l’indice de’ nomi nel Löseth), preceduti dallo Chev. au Lion, v. 67 sgg., trovo un cavaliere chiamato Calogrinant, Calogrenant, o comunque s’abbia a dire.
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