(1252) Ora.
(1253) Mi salvi.
(1254) Va.
(1255) [5] Cfr. st. 36.
(1256) [6] St. 41.
(1257) [7] St. 42.
(1258) Tutto quanto.
(1259) [1] St. 45.
(1260) [2] St. 44.
(1261) [3] St. 46.
(1262) [4] St. 48.
(1263) [5] Cfr. st. 46-47.
(1264) Correggere.
(1265) Ammonizione.
(1266) [6] St. 43-44.
(1267) Alla camera principale.
(1268) Vivesse.
(1269) Non credevo mai che la damigella mirasse.
(1270) Prestamente, risolutamente.
(1271) [1] St. 48.
(1272) [2] St. 49.
(1273) Cosa assennata.
(1274) [1] St. 50.
(1275) Poiché.
(1276) [2] St. 51.
(1277) Seppi.
(1278) [3] St. 52-54.
(1279) Patto.
(1280) Si fossero accorti.
(1281) [4] St. 55.
(1282) [1] Questa variante somiglia scandalosamente alla storia che ho esposto, e in non piccola parte riportato. Nel romanzo la precede d’un bel tratto, e probabilmente sarà anche stata concepita e scritta prima. Sarebbe dunque l’originale, di cui s’è visto una replica. Comunque siasi, non credo di far cosa inutile, rendendone conto. Girone (f.o 369, LÖSETH, p. 454) incontra un cavaliere e una dama, che, scalzi e seminudi, sono trascinati da uno scudiere con una fune. Dinanzi cavalca un cavaliere armato di tutto punto, il quale, interrogato da Girone, gli dice che la donzella fu un anno e più in sua compagnia; l’altro, ricambiò con un’onta delle maggiori una grandissima cortesia ricevuta da lui. Così legati li conduce a Danayn, perché ne faccia giudizio. Desiderando Girone di saperne di più, Helyados de la Roche lo compiace; narrerò, dice, «au plus brefment que je pourray». - Ah, scrittore mio caro, perché non attenerti più spesso a codesto savio partito?
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Cfr Cfr Correggere Ammonizione Vivesse Prestamente Seppi Patto Girone Danayn Girone Helyados Roche
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