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      Anche più verosimile tuttavia che a Clodione il nostro poeta fosse condotto soltanto da Faramondo.
      (1898) [2] Pag. 111, 305, 360.
      (1899) [3] Nel Tassi occupa le pag. 465-79. ALAMANNI, l. XVI; LÖSETH, p. 461.
      (1900) [1] St. 87.
      (1901) [2] St. 85.
      (1902) [3] St. 94-96.
      (1903) [4] St. 97.
      (1904) [1] XXXIII, 67.
      (1905) [2] L’ha scovata e messa bene in mostra il d.r Fr. Lo Parco nello studio già citato a p. 402 n. 4, di cui qui sono da vedere le pp. 128-29. Giova riportare i versi dell’Angeriano, da confrontarsi colle ottave nostre 62-64:
      Non potui tunc, Somne, mori? Da, Somne, quietemTalem iterum! brevis, oh, quam brevis illa fuit!
      Hoc saltem liceat, si gaudia vera negantur;
      Est aliquid similis, dum subit ossa, sopor.
      Illae, illae tenebrae tribuerunt undique lucem;
      Lux tribuit tenebras, lux tenebrosa, vale!
      . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
      . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
      Somne, veni, sed qualis eras, quum talia vidi!
      En, satur et potus, lumini claudo, veni.
      «Quum talia vidi», dice il poeta; ossia anche nel suo «Somnus» c’è stato il «somnium»; nel «sonno» il «sogno».
      (1906) [1] St. 65.
      (1907) [2] Cfr. st. 68.
      (1908) [3] V. pag. 88.
      (1909) [4] V. pag. 89, 406, 470.
      (1910) [1] L’Ariosto lo sa bene, e vuol palliare il difetto colla st. 90.
      (1911) [2] C’è dunque una particella di vero nella credenza del Panizzi, passata nel Mazuy (III, 64) e nel Bolza (p. XXXVII), giusta la quale dal «Chasteau de Plour» prenderebbero addirittura origine le costumanze della Rocca di Tristano.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





Clodione Faramondo Nel Tassi Parco Angeriano Somne Somne Cfr Ariosto Panizzi Mazuy Bolza Plour Rocca Tristano