Di ciò tuttavia non aveva coscienza l’autore del romanzo, per il quale il padre di Galiziella è «Acholante».
(1957) [1] Fur., XXXVI, 70: «Ruggiero incominciò, che da’ Troiani» ecc.; Inn., III, V, 18: «Ruggiero incominciò dal primo sdegno» ecc.
(1958) [2] V. pag. 50.
(1959) [3] Basti riportare parte della rubrica del l. I, cap. XLII: «Come Riccieri fu morto da Almonte chon una lancia; e dettegli di drieto». Nel poema a stampa (XI, 119) avviene il fatto, ma ne è autore Margone. Almonte ne è sommamente afflitto: (st. 124) «Non poté Almonte el fatto sostenere Per gran pietade de lo pro Rugiero; Partissi presto per non lo vedere, Quando trapassa lo spirito altiero.»
(1960) [1] Ciò nondimeno la morte di Riccieri è attribuita precisamente a lui in un altro passo del Furioso, XXX, 83: «Fu morto da Troian, non so se ’l sai, Lo padre tuo, ma fino ai sassi il sanno».
(1961) Abbandonasse.
(1962) [2] Codice Marciano CIV, 3, 4. Citare un testo italianizzato, è bene, anziché male, per il caso mio. Nell’Aspramonte in prosa (l. II, cap. X) Balante dice fra sé: «E giuro per l’anima mia che finita questa guerra mi voglio battezzare. Ma al presente per tutto l’oro del mondo non lo farei, solo per non tradire il mio singnore.» Qui egli fa poi una promessa formale a Namo. - Si cfr. anche la lettera di Ruggiero a Bradamante, XXV, 86-91.
(1963) [3] Pag. 479 sgg.
(1964) [1] Ne occorre tuttavia anche un esempio antico, che già ebbe il suo riflesso nel Furioso (V. pag. 216), presso Valerio Flacco (II, 451-56).
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