Volume primo
All'eccellentiss. M. Ieronimo Fracastoro
Gio. Battista Ramusio
Fu costume degli antichi, continovato insino ai tempi nostri, che quelli che le lor composizioni o in prosa o in verso desideravano di mandare in luce, le dedicassero a uomini che potessero far giudicio di quelle, o vero ad amici che le desiderassero di leggere, o vero a quelli che con lo splendor del nome loro le facessero aver maggior credito e riputazione. La qual usanza volendo io osservare in questa mia fatica - quale ella si sia - ch'io ho preso in raccogliere e metter insieme alcuni scrittori delle cose dell'Africa e dell'India, non truovo uomo a chi la debba piú convenientemente raccomandare, che mi sodisfaccia nelle cose sopradette, salvo che l'Eccel. Vostra, perciocbé nessuno penso che la possa meglio di lei giudicare, o che con maggiore affezione la desideri di leggere, o che col chiaro nome suo gli acquisti e piú credito e piú lunga memoria. Prima perché essa, cb'è tanto instrutta della geografia quanto altri ch'io conosca, giudicando ch'io in ciò avessi a recar qualche giovamento agli uomini, fu quella che da principio m'indusse con la sua auttorità a questa impresa, e ancora con molte ragioni altre fiate me ne confortò per mezo de' suoi savi discorsi e dolci ragionamenti avuti col magnifico conte Rimondo dalla Torre, che con tanto suo diletto l'ascoltava disputare sí dottamente de' moti de' cieli e del sito della terra. Poscia, perché ho voluto lasciare a' nostri posteri con questa mia fatica quasi una testimonianza della nostra lunga e santa amicizia, non potendo meglio al debito della riverenza ch'io le debbo e all'agezione ch'essa mi porta sodisfare, essendo certissimo che le sarà cara e la leggerà volentieri.
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