Perché, ancora che ne possino esser informati e instrutti da altri che abbino quei paesi trascorsi, gli scritti e ragionamenti de' quali essi leggendo e udendo hanno già fatto giudicio esser molto copiosi, son certissimo che, leggendo questo libro e considerando le cose in esso comprese e dichiarate, conosceranno quelle lor narrazioni a comparazione di questa esser brievi, manche e di poco momento, tanto sarà il frutto ch'a piena satisfazione d'ogni lor desiderio ne trarranno i lettori.
Questo nostro auttore ebbe molta pratica nelle corti de' príncipi di Barberia e fu con essi in molte espedizioni ne' tempi nostri, della cui vita dirò quello che ne ho ritratto da persone degne di fede, che nella città di Roma l'han conosciuto e praticato. Costui duncbe fu Moro, nato in Granata, e nell'acquisto che di quel regno fece il Re Catolico essendo con tutti i suoi fuggito in Barberia e nella città di Fessa avendo dat'opera agli studi delle lettere arabe, nella qual lingua compose molti libri d'istorie che fin ora non si son vedute e anche un libro di grammatica, che diceva maestro Iacob Mantíno ebreo, medico eccellente della nostra età, avere appresso di se, andò peragrando tutta la Barberia, regni di Negri, Arabia, Soria, sempre scrivendo tutto ciò che vedeva e intendeva. Ultimamente nel pontificato di papa Leone preso sopra l'isola del Zerbi da alcune fuste di corsari e condotto a Roma, fu donato a Sua Santità, la quale, avendo veduto e inteso che si dilettava delle cose di geografia e già ne avea scritto un libro che seco portava, assai benignamente lo raccolse e l'accarezzò molto e diedegli una buona provisione, acciò ch'egli non si partisse, e appresso l'esortò e indusse a farsi cristiano e gli pose i due suoi nomi, cioè Giovanni e Leone.
| |
Barberia Roma Moro Granata Re Catolico Barberia Fessa Iacob Mantíno Barberia Negri Arabia Soria Leone Zerbi Roma Sua Santità Giovanni Leone
|