Ma le carovane che passano per li diserti loro sono tenute di pagare ai lor principi certa gabella, la quale è per ciascuna soma di camello un pannicello, che può importare il valor d'un ducato.
Io fra gli altri con la carovana vi passai già alcuni anni, e come arrivammo sul piano di Araoan, il principe di Zanaga ci venne incontra accompagnato da cinquecento uomini, tutti sopra camelli, e fattoci pagar l'ordinario, invitò tutta la carovana a girsene con esso lui nei lor padiglioni e a dimorarvisi per cagione di riposo due o tre dí. Ma perché questi padiglioni erano fuori del nostro cammino discosti cerca ottanta miglia, e i nostri camelli erano molto carichi, per non allungar la via non volevano i mercanti accettar l'invito. E il principe, per ritenerci, dispose in tutto che i camelleri andassero con le some seguitando il camino, e che i mercatanti seco fussero al suo alloggiamento. Al quale come giunti fummo, subito il buono uomo fece amazzar molti camelli e giovani e vecchi, e insieme altretanti castrati e certi struzzi che essi per la strada aveano presi. Ma gli fu fatto intender da mercatanti che non si dee amazzar camelli, e oltre a ciò che essi non usano, massimamente nella presenza d'altrui, mangiar carne di castrati. Ed egli rispose che appresso loro si aveva per vergogna di amazzar ne conviti animali piccioli solamente, e specialmente a noi che eravamo forestieri, né piú stati negli alloggiamenti loro. Mangiammo adunque di quello che ci fu posto dinanzi. La somma del convito fu di carni arroste e lesse; gli struzzi furono arrosti, e recatici alla mensa in certe teglie cariche d'erbe e di buona quantità di spezie della terra negra.
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Araoan Zanaga
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