Gli istorici arabi hanno per ferma oppenione che gli Africani non tenessero altra sorte di lettera che la latina, e dicono che quando gli Arabi acquistarono l'Africa, massimamente la Barberia, dove fu ed è la civiltà di Africa, essi altra lettera non vi trovarono che la latina. Confessano bene che gli Africani hanno una lingua differente e propria loro, ma che essi usano communemente le lettere latine, sí come fanno nell'Europa i Tedeschi. E quante istorie tengono gli Arabi degli Africani, tutte sono tradotte della lingua latina, opere antiche, e alcune scritte nel tempo degli arriani e alcune avanti. E gli autori di quelle sono nominati, ma i lor nomi mi sono usciti di mente. E penso che queste tali opere siano molto lunghe, percioché gli interpreti loro sogliono dire: «La tal cosa si contiene a settanta libri». Vero è che gli Arabi non tradussero le dette opere secondo gli ordini degli autori, ma pigliarono la somma dal nome dei signori, e di qui disposero e compartirono i tempi per li detti signori e principi, accordandogli con i tempi dei re di Persia o di quei degli Assiri o dei Caldei o dei re d'Israel. E ne' tempi che i scismatici regnarono nell'Africa, cioè quegli che fuggirono dai pontefici di Bagaded, essi comandarono che si devessero abbruciar tutti i libri delle istorie e delle scienze degli Africani, percioché pareva loro che i detti fossero cagione che gli Africani rimanessero nell'antica superbia, e che facessero ribellar e renegar la fede de Maumetto.
Alcuni altri nostri istorici dicono che gli Africani avevano proprie lettere, ma dapoi che i Romani dominarono la Barberia, e d'indi a molti tempi ne furono signori i cristiani che fuggirono della Italia e i Gotti, allora essi perderono le lettere loro.
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