Ma molte cose pertinenti a ciò e piú utili fanno insegnar con diligenza nelle scole a' fanciulli.
Ci sono ancora molti contadini, e arabi e altri, che senza avere imparato mai lettera alcuna sanno parlar delle cose della astrologia molto copiosamente, adducendo di ciò che dicono ragioni evidentissime. Le regole e la cognizione che essi hanno sono cavate dalla lingua latina e portate nella arabica, e appellano i mesi per gli stessi nomi che gli appellano i Latini. Hanno similmente un gran volume in tre libri diviso, il quale essi chiamano nella lingua loro il Tesoro degli agricoltori, ed è tradotto dalla lingua latina all'arabica in Cordova nel tempo di Mansor, signore di Granata. Il qual libro tratta di tutte le cose che fanno di bisogno alla agricoltura, cioè del tempo e del modo del seminar, del piantare, d'incalmar gli alberi e di contrafare ogni frutto o grano o legume. E maravigliomi molto che appresso gli Africani siano molti libri tradotti dalla lingua latina, i quali oggi non si trovano appresso i Latini. I conti e le regole che tengono gli Africani, e ancora tutti i maumettani, per le cose pertinenti alla fede e alla legge loro tutti sono secondo la luna. E hanno l'anno loro di trecentocinquantaquattro giorni, percioché sei mesi fanno di trenta dí e altri sei di ventinove, il che posto insieme aggiugne alla detta somma. Le feste e i digiuni loro vengono in diversi tempi. L'anno adunque arabo e africano è meno del latino undici giorni, e quelli undici giorni fanno tornar l'anno nostro adrieto.
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