È larga quasi tre giornate, perché la sovradetta Tefetna è nella punta della sua costa accanto il mare di verso tramontana, e Messa dall'altro lato della detta punta verso mezzogiorno, e infra Tefetna e Messa è di tratto tre giornate da me fatte nel cavalcare. Questo monte è molto bene abitato: sonvi molte ville e casali; gli abitatori vivono delle lor capre, di orgio e di melle. Nel vestire non usano portar camicia né cosa fatta con ago, percioché tra loro non si truova chi sappia cucire, ma portano i panni intorno la loro persona aggroppati come meglio sanno. Le donne hanno in costume di portare agli orecchi certe anella grandi d'argento e molte grosse, e tale ve n'ha che ne porta quattro per ciascuna orecchia. Usano ancora certe come fiubbe, di tanta grossezza che pesano una oncia, con le quali attaccano i panni sopra le spalle. Portano eziandio nelle dita delle mani e nelle gambe alcuni cerchietti pur d'argento; ma le nobili solamente e ricche ciò fanno, percioché le popolari e povere gli usano di ferro e di ottone. Evvi qualche cavallo, ma di picciola statura, e non gli ferrano, e sono cotai animali tanto agili che saltano allo ingiú come i gatti. Sonvi molti lepri, caprioli e cervi, ma quelle genti non gli apprezzano; fontane in molto numero e alberi, massimamente noci.
Questi popoli per la maggior parte sono come gli Arabi e vanno di un luoco in un altro. Le loro armi sono cotali pugnali larghi e torti, e cosí sono le spade, le quai hanno la schiena grossa come è quella d'una falce con che in Italia si taglia il fieno; e quando vanno a combattere portano in mano tre e quattro partigianelle.
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