Il re non poté né trovare iscampo né difendersi per insino a tanto che egli pervenne in Oran, nella qual città con le sue reliquie pensò di ripararsi il meglio che poteva. Ma Habdul Mumen accampandovisi di subito, il popolo fece intendere al re che egli non volea per lui ricever danno. Per il che il misero re, avendo perduta ogni speranza, salito di notte a cavallo e presa la moglie che seco aveva in groppa, uscí da una porta della città, e sconosciuto drizzò il cavallo a una rupe altissima che riguardava in mare, e dato di sproni ne' fianchi al cavallo vi si gittò giú per modo che, andando di dirupo in dirupo, tutti tre morti e in piú parte guasti furono trovati sopra uno scoglio e sepelliti miseramente.
Habdul Mumen vittorioso si ritornò a Marocco, e volle la sua buona ventura che trovò ch'era morto Elmahdi, onde egli in suo luogo fu eletto re e pontefice da quaranta discepoli e da dieci secretari del detto: usanza nuova in la legge maumettana. Costui adunque mantenne l'assedio della città gagliardamente, e in capo d'un anno v'entrò per forza e, preso Isac, picciolo figliuolo che solo era rimaso di Abraham, lui crudelmente con le sue proprie mani isvenò, e avendo uccisa la maggior quantità dei soldati che v'erano, tolse di vita una gran parte de' cittadini. Regnò la famiglia di costui per successione dall'anno cinquecentosedici di legira fino all'anno seicentosessantotto, e fu priva del dominio per li re della famiglia di Marin. Vedete come sono varii i rivolgimenti della fortuna.
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