Pagina (118/1094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Durò il regno in questa famiglia di Marin fino all'anno settecentoottantacinque; dipoi ella ancora venne al meno, e Marocco fu dominata da certi signori ch'erano nel monte vecchio vicino alla città. Ma in questi mutamenti di signorie da niuno ricevé tanto danno quanto dalla famiglia di Marin, la qual fece il suo seggio in Fessa e quivi teneva la corte real, e in Marocco teneva un suo luogotenente, di maniera che Fessa fu capo del regno di Mauritania e di tutta la parte occidentale. E di ciò piú diffusamente trattamo nell'abbreviamento da noi fatto nelle croniche maumettane.
      Ora, perché siamo alquanto vagati, è tempo di tornare alla descrizione della città. In lei è una rocca grande quanto una città, le mura della quale sono grossissime e forti, e hanno bellissime porte fatte di pietra tiburtina, i cui usci sono tutti serrati. Nel mezzo della rocca è un bellissimo tempio, sopra il quale è una torre similmente bellissima, e nella cima uno spiedo di ferro nel qual sono infilzati tre pomi d'oro che pesano 130 mila ducati africani, e piú grande è quello di sotto e piú picciolo quello di sopra. Il perché molti signori l'hanno voluto levare di là per valersi dei danari ne' bisogni, ma sempre è loro avvenuto qualche strano accidente per il quale furono costretti a lasciarvegli, in tanto che tennelo a malo augurio il levarli di quella cima. Dice il volgo che queste poma furono ivi messe sotto a tale influsso de' pianeti che elle non possono esser mai da quel luogo rimosse; aggiunge ancora che colui che ve le pose fece certo incanto di arte magica, per il quale costrinse alcuni spiriti a starsi perpetuamente in guardia loro.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Marin Marocco Marin Fessa Marocco Fessa Mauritania