Azaamur città.
Azaamur è una città in Duccala, edificata dagli Africani sul mare Oceano e su l'entrata del fiume Ommirabih nel detto mare, lontana da Elmadina 30 miglia verso mezzogiorno, molto grande e abitata, e fa cerca a cinquemila fuochi. È frequentata di continovo da mercatanti portogallesi, di maniera che gli abitatori sono persone molto civili e vanno in belli abiti. Il popolo è diviso in due parti, nondimeno è stato sempre in pace. Questa città è molto fertile di grano, cioè la campagna; egli è vero che non vi sono giardini né orti, eccetto alcuni alberi di fichi.
Il fiume gli rende l'anno, di gabella di pesce lasca, quando seimila e quando settemila ducati, nel quale s'incomincia a pescar il mese di ottobre e dura per tutto aprile, il quale è in molta copia, ed è piú il suo grasso che la carne. Onde, quando lo vogliono friggere, vi mettono un poco d'olio, percioché, tosto che il pesce sente il calor del fuoco, manda fuori cotanto grasso che pesa piú d'una libbra e mezza; e questo è come olio, e lo abbrucciano nelle lucerne, perché in quel paese non nasce olio. I mercatanti portogallesi vengono una volta l'anno a comperar gran quantità di detto pesce, e questi sono quelli che pagano la gabella, in tanto che essi dipoi consigliarono il re di Portogallo a prender la detta città. Onde egli vi mandò una armata di molti navili, ma, per essere il capitano poco pratico, fu nello imbroccar del fiume l'armata rotta e la piú parte s'affogò. Ma il re doppo anni due vi mandò un'altra armata di dugento legni, la quale come il popolo vidde, cosí perdé ogni suo ardimento, di modo che, ponendosi in fuga nell'entrar delle porte, per la moltitudine furon morti ottanta e piú uomini.
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